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Martedì 14 maggio 2013 - Numero 458 - LIVELLO 1

  • Ogni martedì riceverai via email la nostra newsletter con i portafogli elaborati dalla London Market Research Ltd, seguendo le indicazioni provenienti da alcuni dei migliori analisti mondiali e tradotte in lingua italiana dalla nostra sede di Londra ed in più:

  • Analisi dettagliata della performance degli analisti.

  • Commento sui mercati con sintesi del sentiment degli analisti, Report sui titoli oggetto di raccomandazione, Pannello analisti in continua evoluzione, in base alle performance e al ranking dei portafogli monitorati, Nessun vincolo! Possibilità di cancellazione dell'abbonamento in qualsiasi momento, anche dopo il primo mese.

DETTAGLI DEI PORTAFOGLI al 13 maggio 2013

Etf  Italia
Top Analisti
Top Dividend
mercato
Milano
Nyse - Nasdaq
Nyse - Nasdaq
performance dal 01/ 01/2009
+46,4%
+126,9%
+78,8%
indice S&P500 dal 01/01/2009
+75,3%
+75,3%

ETF ITALIA - Portafoglio globale che si propone di ottenere crescite superiori al mercato nel medio lungo periodo, con una attività di trading moderata. Il modello è composto esclusivamente da ETF e fondi chiusi, tutti quotati sul mercato italiano, e facilmente acquistabili con qualsiasi banca o intermediario di trading online.

TOP ANALISTI  - Portafoglio globale, che si propone di ottenere una combinazione di dividendi in costante crescita e capital gain superiori al mercato nel medio lungo periodo, con una attività di trading moderata. Il modello è composto da azioni internazionali di vari paesi, quotate sul Nyse e Nasdaq. Nella composizione del modello vengono privilegiati i titoli più raccomandati da un pannello di oltre 25 tra i migliori analisti e broker internazionali, presenti nelle principali classifiche di rating e di performance.

TOP DIVIDEND - Portafoglio aggressivo, che si propone di ottenere forti crescite nel medio lungo periodo, investendo su titoli ad elevato dividendo. E' composto costantemente dai dieci titoli, quotati sul Nyse e Nasdaq, con il dividend yield più elevato. I titoli vengono sostituiti ogni mese, utilizzando sofisticate tecniche di screening e applicando rigidi criteri alla selezione, in modo da evidenziare i titoli “Top” di ogni settore.

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ETF ITALIA
TOP ANALISTI clicca qui per scaricare il portafoglio Top Analisti
TOP DIVIDEND clicca qui per scaricare il portafoglio Top Dividend
   

IL COMMENTO SETTIMANALE SUI PORTAFOGLI

a cura di Paolo Crociato

Paolo Crociato

Gentile abbonato,

Dieci titoli con dividendo medio all' 8,3% annuo - Nel report di oggi presentiamo ai lettori il nuovo aggiornamento mensile per il nostro popolare portafoglio Top Dividend, composto costantemente dai dieci titoli Usa a cedola trimestrale con i dividendi più elevati, selezionati con particolari criteri di ricerca e revisione mensile dei titoli.

Dopo l'aggiornamento di martedì scorso dei portafogli Top Analisti e ETF Italia, l'edizione odierna del report è interamente dedicata al nostro portafoglio Top Dividend, il popolare modello che si compone dei dieci titoli quotati a Wall Street con il maggiore dividendo. Questo particolare modello è uno dei tre portafogli internazionali inclusi nel servizio di Secondo Livello e viene elaborato utilizzando un sofisticato sistema di ricerca in grado di identificare ogni mese un ristretto gruppo di dieci società potenzialmente in grado di ottenere performance superiori al mercato, con dividendi periodici attestati ai massimi livelli. Storicamente i titoli a dividendo sono stati caratterizzati da andamenti più stabili rispetto al mercato, assicurando a questo portafoglio una continuità di entrate durante tutti i mesi dell’anno.

Dow Jones a 18.000 punti entro due anni?

La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata da nuovi massimi per gli indici azionari Usa, spinti al rialzo dai buoni dati sul mercato del lavoro, con le richieste sui sussidi di disoccupazione scese a 323.000 unità, il livello più basso degli ultimi 5 anni, e dalla conferma della ripresa immobiliare Usa, con i pignoramenti sulle case diminuiti del 23%, toccando il livello minimo degli ultimi 74 mesi. L'indice Dow Jones venerdì scorso ha chiuso a 15.118,49 punti, in rialzo di +19,1% negli ultimi 12 mesi e di +128,1% dai minimi di marzo 2009. Contestualmente, l'indice S&P500 ha chiuso a 1.633,70 punti, in rialzo di +22,1% negli ultimi 12 mesi e di +139% dai minimi di marzo 2009. Dopo rialzi di questa entità, investitori ed analisti si chiedono ora quali siano le potenzialità del mercato azionario Usa per il futuro. Warren Buffet, il popolare investitore e Guru americano, in una recente intervista concessa alla CNBC ha dichiarato: "Le azioni sono oggi quotate a prezzi ragionevoli ma non sono sicuramente sottovalutate. Non so prevedere l'andamento a breve termine ma chi compra azioni oggi farà comunque molto bene nei prossimi 10 o 20 anni." Contestualmente, Nouriel Roubini , docente universitario e uno dei più noti economisti Usa, sempre in una intervista alla CNBC della scorsa settimana ritiene che l'azionario potrà continuare ad apprezzarsi nel breve. Ma poi, avverte, arriverà il momento di dover pagare il conto. Roubini mette un allarme per l'anno 2015, prevedendo che entro ventiquattro mesi, ossia alla fine di questo periodo rialzista, la bolla potrebbe scoppiare e un grave crash colpire i mercati, a fronte di una nuova fase di depressione. Secondo Roubini quindi non ci sarà più spazio per una corsa delle azioni, ma ci sarà di nuovo un momento in cui i listini azionari perderanno valore. Una analisi più scientifica arriva dal Barron's, il noto magazine finanziario Usa, che ha dedicato la copertina dell'ultimo numero alle previsioni sull'indice Dow Jones. Secondo gli analisti del Barron's il Bull Market potrebbe essere soltanto all'inizio. Queste considerazioni si basano sull'analisi storica dell'indice. Se è vero che il Dow Jones ha chiuso ai massimi storici in questi ultimi giorni, i dati risultano diversi se calcolati al netto dell'inflazione. Il 14 gennaio 2000, il Dow Jones chiudeva a 11.723 punti, ma calcolando che nel periodo l'inflazione complessiva è stata di oltre il 37%, la chiusura attuale dell'indice rettificata dovrebbe attestarsi oggi a 16.088 punti. L'articolo parte da una analisi storica realizzata da Jeremy Schwartz di WisdomTree in collaborazione con il professor Jeremy Siegel della Wharton University, che abbraccia 142 anni di storia, dal 1871 ad oggi. L'economista ha suddiviso le performance storiche della borsa Usa in periodi di cinque anni, partendo dal 1871-75, 1872-76 e così via fino ad arrivare ai giorni nostri. Secondo questi calcoli, la performance media storica di ciascun quinquennio è stata pari al 9,41% annuo composto con i dividendi reinvestiti, e pari al 7,16% annuo al netto dell'inflazione. Su queste basi Schwartz ha notato che gli ultimi cinque anni hanno evidenziato una performance al netto dell'inflazione molto più bassa, e pari al 3,83% annuo, classificandosi nella parte inferiore tra tutti i quinquenni calcolati. Ogni volta che questo si è verificato nel passato, i due anni successivi ai periodi di sottoperformance di questo tipo sono stati seguiti da due anni di risultati medi pari al 14,59% annuo, contro una media del 6,66% annuo per tutti gli altri bienni. Sottraendo al 14,59% annuo il 2,39% derivante dai dividendi otteniamo un rendimento obiettivo per il prossimo biennio del 12,2% annuo. Applicando questo tasso di crescita alle chisure del Dow Jones del 30 aprile scorso, pari a 14.839,8 punti, otteniamo un target potenziale di 18.681,59 nei prossimi due anni.

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Secondo l' Ufficio Censimento degli Stati Uniti, il 13% della popolazione americana già oggi è classificata come "pensionata", con un'età media superiore ai 65 anni. Considerato che la speranza di vita media negli Usa è pari a 79 anni, per mantenere adeguato il tenore di vita precedente, questa parte della popolazione deve vivere per decenni con le rendite periodiche ottenute dai propri investimenti. Con un numero sempre maggiore di persone nate tra il 1946 e il 1964 che stanno entrando ogni giorno in questa categoria, la domanda di prodotti ad elevata rendita o dividendo dovrebbe evidenziare forti crescite nei prossimi anni. Selezionando titoli in grado di produrre una rendita passiva elevata nel corso di tutti i mesi dell'anno, Top Dividend risponde oggi alla crescente richiesta di questi strumenti.

La strategia di puntare alle società ad alto dividendo si è dimostrata premiante nel corso della vita del modello. Dalla partenza ad oggi, un capitale di 12.000 dollari investito in parti uguali nei dieci titoli del Top Dividend, è diventato ad oggi ben 87.592 dollari, contro soli 17.592 dollari ottenuti dall’indice S&P500 nello stesso periodo. Il risultato ottenuto è stato ancora più interessante, considerato il basso turnover mensile del portafoglio, con una media di soli due titoli su dieci sostituiti ad ogni aggiornamento. Grazie alla sua semplicità di replica e alle rendite periodiche distribuite, questo particolare portafoglio continua ad interessare un numero crescente di nostri abbonati, che utilizzano il Top Dividend assieme ad altri investimenti per incrementare le entrate mensili, considerate le rendite modeste offerte dal mercato obbligazionario negli ultimi mesi. Con una redditività elevata, e una media di 40 cedole annue distribuite ai partecipanti, Top Dividend si propone di ottenere una maggiore protezione dall’inflazione nel corso di un intero ciclo di mercato.

La nuova selezione che abbiamo preparato per il report di oggi conferma rendimenti particolarmente elevati, con un dividendo medio dei dieci titoli pari all' 8,3%.

Selezione ed analisi basata sui fondamentali

L’aggiornamento mensile del portafoglio, pubblicato a fine report, include una dettagliata tabella analitica che accompagna i titoli selezionati, contenente diversi indicatori fondamentali, per permettere ai nostri abbonati di effettuare ulteriori analisi e approfondimenti. A partire dai mesi scorsi, abbiamo inserito nella tabella ulteriori colonne di analisi, tra cui l’indicatore Beta a 60 mesi. Il Beta è il coefficiente che misura il comportamento di un singolo titolo rispetto al mercato, ovvero la variazione che un titolo assume storicamente rispetto alle variazioni del mercato. Un Beta maggiore di uno evidenzia oscillazioni di un titolo superiori al mercato, mentre un Beta inferiore ad uno mostra movimenti del titolo inferiori alle variazioni del mercato. Questa nuovo indicatore si aggiunge alle due ulteriori colonne di analisi che riportano per ciascun titolo il target medio a 12 mesi rilevato dagli analisti e il potenziale di guadagno in termini percentuali. I titoli sono ordinati nella tabella per importanza del dividendo, in ordine decrescente. In aggiunta ai target, i nostri lettori possono consultare altri indicatori fondamentali presenti nella tabella, come il price earning, i giudizi dei broker e la percentuale di Pay Out relativa al dividendo.

Obiettivo di crescita a 12 mesi: Per calcolare il potenziale di crescita del portafoglio abbiamo considerato il target medio assegnato dai broker e analisti internazionali per i prossimi 6-12 mesi per i dieci titoli. Secondo questi parametri, Top Dividend offre complessivamente un potenziale di crescita a 12 mesi escluso dividendi pari a +5,9% dai livelli attuali. Sommando i dividendi previsti, pari ad un ulteriore 8,3% annuo, il rendimento obiettivo sale a +14,2%. Grazie ai recenti rialzi degli indici azionari Usa, attualmente ai massimi storici degli ultimi anni, tre tra i dieci titoli che compongono il nuovo portafoglio, hanno recentemente superato i target prefissati dagli analisti. Grazie ai livelli elevati delle cedole distribuite da queste società, manteniamo comunque in portafoglio i tre titoli anche per questo mese. I target potenziali degli analisti sono pubblicati a scopo informativo e per un maggiore approfondimento da parte dei nostri lettori, ma non vengono considerati nella costruzione del portafoglio. Il titolo con il maggiore potenziale di crescita per questo mese secondo gli analisti presenta attualmente un target a 12 mesi pari a +36,7%. Il giudizio medio dei broker sul titoli del portafoglio è pari a 2,5 (BUY) in una scala da 1 a 5 ( 1= Strong Buy, 2=Buy, 3=Hold, 4=Moderate Sell, 5=Sell).

L'importanza storica dei dividendi nella determinazione della performance

Secondo un studio realizzato da Capital Guardian, dal 1926 ad oggi i dividendi hanno contato per il 44% della performance complessiva dell’indice S&P500. Ancora più elevata risulta l’incidenza dei dividendi considerando l’intera storia del mercato azionario Usa. Dal 1802 ad oggi, i dividendi sono stati in assoluto la componente principale della performance di lungo termine. Il rendimento medio totale conseguito dalla borsa Usa nei 210 anni complessivi di storia è stato pari al 7,9% annuo, di cui il 5% annuo proveniente dai soli dividendi. Questo significa che un dollaro investito nel 1802 nell’indice Usa è diventato oggi ben 4.020.582 dollari considerando i dividendi reinvestiti, contro soli 304 dollari senza considerare i dividendi.

Gli ultimi 40 anni hanno ulteriormente rafforzato questo trend. Un capitale di 100 dollari investito nel 1970 in parti uguali su un paniere di titoli a dividendo inclusi nell’indice S&P500, è diventato a fine 2010 ben 2.369 dollari, contro soli 395 dollari ottenuti dai titoli dell’indice senza dividendo. In sintesi, le società a dividendo hanno ottenuto dal 1970 ad oggi una performance di oltre 7 volte superiore rispetto alle società a zero dividendi! Il grafico sotto prende in considerazione un periodo ancora più lungo, mostrando i dati dal 1927 ad oggi. Come si evidenzia, un dollaro investito nel 1927 in titoli a dividendo (linea azzurra) vale oggi circa 7.000 dollari, contro circa 800 dollari ottenuto dai titoli senza dividendo.

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Questi dati storici di lungo periodo vengono confermati anche per gli ultimi anni da un recente studio sui titoli a dividendo effettuato da Global X, primario operatore Usa nel settore degli ETF. La società ha preso in considerazione l'intero panorama dei titoli quotati sulla borsa Usa, ripartendo i titoli selezionati in sei gruppi composti ciascuno da 60 titoli in base al dividendo, partendo da dividendo 0%, dividendo tra il 2% e il 6%, dividendo tra il 6% e il 10%, dividendo tra il 10% e il 17% ed infine dividendo oltre il 17%. Questa metodologia è stata applicata per ciascuno degli ultimi 10 anni, dal 2003 al 2012 compreso. Secondo i risultati di questa analisi, i titoli a maggiore dividendo hanno battuto i titoli senza dividendo in quasi tutti i periodi considerati (vedi grafico sotto, confronto tra titoli senza dividendo, indice S&P500 e titoli a dividendo, fonte Global X).

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Dogs Of The Dow - La base di partenza della nostra strategia operativa

Il nostro portafoglio Top Dividend si basa proprio su queste considerazioni ed è composto costantemente da dieci titoli, selezionati tra quelli con il dividendo più elevato su un universo di oltre 6.000 aziende da noi regolarmente monitorate. Questo particolare portafoglio è uno dei più replicati dai nostri lettori che ricercano rendite periodiche da dividendi più elevate, abbinate a potenziali di crescita superiori nel medio lungo termine.

Una volta ogni quattro settimane, il portafoglio viene ribilanciato ed aggiornato, apportando eventuali modifiche e sostituzioni nella composizione. Top Dividend è nato nel 2000 da una nostra evoluzione e rivisitazione di "The Dogs of The Dow", la popolare strategia di Michael O'Higgins. Creata nel 1991, questa tecnica si propone di selezionare i dieci titoli del Dow Jones Industrial con il dividend yield più elevato mantenendoli in portafoglio per un anno intero senza modifiche. Higgins nei suoi studi aveva notato che in un orizzonte di medio termine i titoli selezionati mediante questa metodologia ottenevano costantemente performance superiori al mercato. Complessivamente, dal 1973 ad oggi la strategia ha messo a segno un rendimento annuo composto pari a +17,7%, contro una performance dell’indice Dow Jones pari a +11,9% annuo nel periodo. In particolare:

Durante la bolla tecnologica degli anni novanta, i titoli ad alto dividendo “Dogs of the Dow” hanno evidenziato una performance di +28,6% nel 1996, +22,2% nel 1997, +10,7% nel 1998 e +4% nel 1999

Durante il mercato fortemente negativo del 2000-2002, i Dogs hanno messo a segno un rialzo di +6,4% nel 2000, seguito da una perdita di –4,9% nel 2001 e –8,9% nel 2002, con un risultato nettamente superiore a quello ottenuto dai principali indici azionari

Nel 2003, i titoli ad alto dividendo del Dow hanno ottenuto un altro risultato record, con una crescita di +28,7% e segnando un nuovo massimo storico

Nel 2004 ulteriore crescita, con +4,4% seguito da una perdita del 5,1% nel 2005

Nel 2006 il portafoglio ha fatto segnare un nuovo massimo storico, con un guadagno record di +30,3%

Dopo una performance piatta registrata nel 2007, il 2008 e 2009 hanno visto i Dogs scendere in maniera più decisa, in linea con la crisi internazionale dei mutui subprime e con l’andamento negativo di tutte le borse mondiali

Il 2010, 2011 e 2012, hanno fatto segnare nuovamente risultati positivi per i Dogs, con performance rispettivamente pari a +20,5% , +12,2% e +9,7%.

Top Dividend - Affinamento della metodologia di selezione

Dopo aver analizzato i risultati conseguiti dalla strategia, ci eravamo chiesti se fosse stato possibile migliorare ulteriormente le performance con opportuni adattamenti della tecnica. Dopo diversi test, analisi e simulazioni al computer, abbiamo quindi creato un portafoglio potenzialmente in grado di sfruttare ancora meglio la strategia di Higgins. Affinando la metodologia dei Dogs, Top Dividend seleziona i dieci titoli ad alto dividendo muovendosi non solo all’interno delle maggiori Blue Chips, ma esplorando anche il ricco mondo delle Small Cap, tendenzialmente più performanti nel medio lungo termine ed attuando una revisione mensile (anziché annuale) dei titoli presenti in portafoglio. Applicando questi parametri, negli ultimi 12 anni siamo riusciti a migliorare ulteriormente le performance rispetto al modello di partenza. Partendo da queste considerazioni, nel report di oggi presentiamo una speciale lista di 10 titoli validi per i prossimi 30 giorni, che offrono dividendi particolarmente elevati, con un rendimento medio record pari al 8,3% annuo, corrisposto in rate trimestrali, per un totale di circa 40 cedole annue. Questi titoli compongono il nostro popolare modello Top Dividend, il portafoglio che viene aggiornato una volta al mese e che raggruppa i dieci titoli del listino Usa con i dividendi più elevati. Le performance record ottenute da questo modello negli ultimi 12 anni confermano la validità e l’importanza delle cedole. Si tratta di una strategia potente e facile da seguire, caratterizzata da pochi trading mensili (in media tra due e tre compravendite al mese), che sta raccogliendo attenzioni crescenti da parte dei nostri abbonati. I dieci nuovi titoli che abbiamo selezionato per il report di oggi offrono complessivamente livelli cedolari record, con un rendimento medio annuo pari all' 8,3% ed un price earning medio pari a 14 volte, rispetto ai multipli offerti dall’indice S&P500, che presenta dividendi all' 1,9%, ed un price earning a 15,2 volte. Secondo i dati di Back Test, dalla partenza di settembre 2000 ad oggi, il portafoglio ha messo a segno un rendimento record, pari a +17,4% annuo composto contro una performance dell'indice S&P500 pari a +3,6% annuo nello stesso periodo. Il rendimento cumulativo del modello è stato pari a +616%, contro un +54% realizzato dall'indice S&P500 nello stesso periodo. In sintesi, il nostro pacchetto di dieci titoli ad alto dividendo ha quindi ottenuto negli ultimi 12 anni una performance complessiva di 11 volte in più rispetto alla borsa.

Per visualizzare e stampare i dati completi del Back Test della performance dal 2000 ad oggi in formato PDF cliccare su: http://www.strategyinvestor.com/r/top_dividend_performance.pdf  

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Sulla base di queste metodologie di ricerca, abbiamo quindi selezionato i dieci titoli ad alto dividendo da acquistare oggi per le prossime quattro settimane. I titoli resteranno in portafoglio senza variazioni fino a martedì 11 giugno, data del prossimo aggiornamento mensile. Su queste basi, acquistiamo oggi i titoli in apertura di mercato Usa, per un controvalore pari ad un decimo per ciascuna posizione del nostro portafoglio Top Dividend. Vediamo ora il nuovo portafoglio completo Top Dividend per il mese in corso.

Top Dividend - I dieci titoli da acquistare oggi

(per visualizzare tutti i nomi dei titoli PASSA AL LIVELLO 2)

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Come si evidenzia dalla tabella sopra, i dieci titoli offrono in media un dividendo lordo pari all' 8,3%, con un range oscillante tra il 12,2% del titolo a maggiore dividendo e il 5,5% del titolo con il minore dividendo. Il giudizio medio dei broker e analisti su ciascun titolo risulta pari a BUY (2,5) su una scala da 1 a 5 ( 1= Strong Buy, 2=Buy, 3=Hold, 4=Moderate Sell, 5=Sell). Sulla base dei dividendi elevati e dei giudizi positivi dei broker, otto dei dieci titoli selezionati lo scorso mese rimangono confermati anche per il mese in corso, mentre due titoli sono da vendere e sostituire oggi in apertura di mercato Usa.

Vendere oggi i seguenti titoli:

1) Pitney & Bowes, quotato sul Nyse con simbolo PBI. La società ha annunciato un dimezzamento del dividendo, portandolo al 4,9%. Il titolo non risponde più ai requisiti del Top Dividend.

2) Lorillard, quotato sul Nyse con simbolo LO. Dopo un rialzo del titolo in borsa di +9,5% dal nostro acquisto, il rendimento da dividendo è sceso ora al 5,1%. Il titolo non risponde più ai requisiti del Top Dividend.

Comprare oggi i seguenti titoli:

1) PASSA AL LIVELLO 2, dividendo 6,3%

2) PASSA AL LIVELLO 2, dividendo 5,7%

Vediamo ora nel dettaglio l’approfondimento di uno dei dieci titoli che compongono il nuovo portafoglio Top Dividend.

Dividendo 5,5% tramite un fondo immobiliare a cedola mensile

Tra i titoli a maggiore dividendo quotati a Wall Street, il nostro screening mensile ha evidenziato per il report di oggi una particolare società Usa appartenente al settore immobiliare, specializzata in investimenti nel settore dell'intrattenimento. In pochi mesi dal nostro inserimento nel Top Dividend, il titolo mostra già una performance record pari a +20,3%. Proprio ieri, le quotazioni hanno toccato il nuovo massimo a 12 mesi, dopo una trimestrale brillante, che ha portato i ricavi in crescita del 9% sullo stesso periodo dello scorso anno.

Descrizione del business: Fondata nel 1997, la nuova società di cui parliamo opera in qualità di REIT (Real Estate Investment Trust) e possiede gestisce ed affitta un portafoglio di immobili negli Stati Uniti e in Canada. La società detiene attualmente un portafoglio immobiliare di 118 tra teatri multisala e centri intrattenimento situati in 26 stati degli USA, Ontario e Canada, interamente affittati ad operatori specializzati nel settore. Stiamo parlando di EPR Properties, quotato sul Nyse con simbolo EPR e codice Isin US26884U1097. A partire dal mese scorso, la società ha modificato la frequenza del dividendo, portando la cedola da trimestrale a mensile e diventando in questo modo uno dei pochissimi fondi immobiliare con questa tipologia di distribuzione, oggi particolamente apprezzata dagli investitori.

Il giudizio medio dei 7 analisti e broker che seguono il titolo è pari a 2,6 (HOLD) su una scala da 1 a 5 ( 1= Strong Buy, 2=Buy, 3=Hold, 4=Moderate Sell, 5=Sell). In aggiunta, lo scorso marzo il broker Ladenburg Thalmann, ha iniziato a monitorare il titolo con un giudizio iniziale BUY.

Al fine di garantire una adeguata diversificazione del portafoglio, raccomandiamo ai nostri lettori di acquistare questo titolo esclusivamente in abbinamento con gli altri nove titoli della tabella sopra e di mantenere invariata la composizione del modello fino al prossimo aggiornamento dell'11 giugno prossimo.

Buone performance a tutti!

Paolo Crociato

Con soli 19,99 euro mensili. a mezzo Visa o Mastercard, o tramite bonifico bancario è possibile rimanere sempre aggiornati su tutte le ultime raccomandazioni dei migliori analisti e Guru internazionali. L'abbonamento è libero e può essere sospeso anche dopo il primo mese. Ad un costo di 66 centesimi al giorno, e meno di un qualsiasi quotidiano, gli iscritti al secondo livello ricevono tutti i martedì i portafogli, i consigli e le raccomandazioni di un pannello tra i maggiori esperti internazionali, che negli ultimi 50 anni hanno già dimostrato le loro capacità di battere il mercato con qualsiasi andamento, accumulando e creando ricchezza per i loro clienti. Il nostro sistema, dopo una breve registrazione, permette di effettuare il pagamento on line con tutte le principali carte di credito, incluso le prepagate. In pochi minuti, dopo l'attivazione, gli iscritti ricevono una mail di benvenuto con i codici di accesso al servizio per l'area riservata.

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Regola base: disciplina di investimento

Noi consideriamo lo stile "value classico" come un metodo disciplinato, conservativo e di buon senso. Investire "value" è a nostro avviso il modo migliore per approcciare il mercato nel lungo termine. (London Market Research Ltd)


Acquistiamo gli stessi titoli dei grandi Analisti - Monitoraggio costante della performance

Ogni settimana monitoriamo le performance dei migliori Guru e analisti mondiali, presenti nella principali classifiche internazionali di rating, privilegiando per i nostri portafogli i titoli contenuti nei modelli che hanno ottenuto i maggiori risultati nel medio lungo periodo. Nella tabella qui sotto sono evidenziati alcuni dei grandi portafogli internazionali a cui si ispira il nostro report:

modello di portafoglio
data partenza
data conteggio
performance annua
performance compessiva
numero anni
Berkshire Hathaway - Warren Buffet
01/01/1962
03/01/2013
21,3%
1873887%
51,0
Fidelity Magellan Fund
02/05/1963
02/01/2013
16,0%
160544%
49,7
Mutual Shares Fund
01/07/1949
02/01/2013
12,4%
164493%
63,6
Templeton Growth Fund
29/11/1954
30/09/2012
12,3%
82279%
57,9
Pioneer Fund
01/03/1928
30/11/2012
11,7%
1144921%
84,8
Fidelity Fund
30/04/1930
02/01/2013
9,8%
235563%
82,7
Putnam Investor Fund
01/12/1925
02/01/2013
9,0%
176809%
87,1
MFS Massachusetts Investors Trust
15/07/1924
31/12/2012
8,9%
181943%
88,5

Disclaimer: LMR nell' esercizio della sua attività esprime opinioni, pareri e considerazioni sui mercati che non possono in alcun modo essere considerati come raccomandazioni di acquisto o vendita di titoli, di valute o di operazioni immobiliari. LMR prepara le analisi, gli studi e gli elaborati sulla base di informazioni provenienti da fonti indipendenti e ritenute autorevoli. Non vi e' comunque alcuna garanzia che le previsioni contenute negli elaborati si verifichino puntualmente. LMR non si assume quindi alcuna responsabilità su eventuali perdite derivanti da acquisti o vendite effettuati dalla clientela a seguito della lettura e interpretazione degli elaborati di volta in volta allestiti. Tali reports devono quindi essere utilizzati dalla clientela unicamente come mezzo per l' ampliamento delle proprie conoscenze nei diversi settori considerati. Per cancellare la propria adesione al secondo livello inviare una email a info@strategyinvestor.com con una richiesta in tal senso