Martedì 3 marzo 2009 - LIVELLO 1

PASSA AL LIVELLO 2: 19,99 euro al mese subito con carta di credito o bonifico bancario

  • Ogni martedì riceverai via email la nostra newsletter con i portafogli elaborati dalla London Market Research Ltd, seguendo le indicazioni provenienti da alcuni dei migliori analisti mondiali e tradotte in lingua italiana dalla nostra sede di Londra ed in più:

  • Analisi dettagliata della performance degli analisti. Per calcolare la performance consideriamo come giorno utile di investimento per i nostri modelli di portafoglio, il primo giorno lavorativo successivo al pervenimento presso i nostri uffici della raccomandazione stessa.

  • Commento sui mercati con sintesi del sentiment degli analisti, Reports sui titoli oggetto di raccomandazione, Pannello analisti in continua evoluzione, in base alle performance e al ranking dei portafogli monitorati, Nessun vincolo! Possibilità di cancellazione dell'abbonamento in qualsiasi momento, anche dopo il primo mese.

DETTAGLI DEI PORTAFOGLI al 2 marzo 2009

Etf  Italia
Big Money 
Top Analisti
Top Value & Growth
numero analisti
screening
25
screening
mercato
Milano
Nyse - Nasdaq
Nyse - Nasdaq
Nyse - Nasdaq
numero posizioni aperte
19
4
94
10
data partenza modello
30/08/2004
06/10/2000
18/03/2005
15/11/2004
data attuale
03/03/2009
03/03/2009
03/03/2009
03/03/2009
importo partenza modello
100.000
6.378
237.102
91.418
valore attuale modello
74.447
19.046
150.178
37.023
durata giorni
1.645
3.069
1.445
1.568
performance assoluta
-25,55%
198,61%
-36,66%
-62,98%
performance indice S&P500
-41,18%
-40,75%
-40,80%
performance annualizzata
-6,34%
13,90%
-10,89%
-20,65%

ETF ITALIA - caratteristiche: portafoglio che investe in tutti i paesi del mondo, costituito esclusivamente da ETF, in media 15-20 fondi, quotati tutti sul mercato italiano, e facilmente reperibili con qualsiasi intermediario online.

BIG MONEY - caratteristiche: portafoglio composto costantemente da soli quattro titoli, quotati sul Nyse e Nasdaq, selezionati tra i più performanti degli ultimi mesi, e cambiati ogni quattro settimane, utilizzando sofisticate tecniche di screening computerizzato finalizzato al momentum e applicando sei rigidi criteri alla selezione, in modo da evidenziare i titoli “top” di ogni settore.

TOP ANALISTI  - caratteristiche: portafoglio composto in media da 50-80 azioni internazionali, quotate sul Nyse e Nasdaq, realizzato replicando le raccomandazioni di acquisto e vendita provenienti da un pannello di oltre 20 tra i migliori analisti mondiali, selezionati tra coloro che  si sono distinti nel tempo nelle principali classifiche internazionali.

TOP VALUE & GROWTH - caratteristiche: portafoglio compostio in media da 8-12 azioni internazionali, che privilegia i titoli con i price earning più contenuti, realizzato utilizzando sofisticate tecniche di screening computerizzato e applicando sei rigidi criteri alla selezione, in modo da evidenziare i titoli “top” di ogni settore.

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BIG MONEY portafoglio titoli fondamentali
TOP ANALISTI portafoglio titoli fondamentali plusvalenze
TOP VALUE & GROWTH portafoglio titoli fondamentali

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IL COMMENTO SETTIMANALE SUI MERCATI

a cura di Paolo Crociato

1

Gentile abbonato,

nel report di oggi dedicheremo ampio spazio alle tecnologie short, che tramite gli ETF di nuova generazione, permettono di realizzare forti guadagni in queste sedute caratterizzate da grande volatilità. Cerchiamo prima di inquadrare la situazione di mercato:
il mese borsistico di marzo è iniziato ieri nel peggiore dei modi, con una pesante flessione dell’indice S&P500 pari a –4,66% e del Dow Jones a -4,24%, indice sceso sotto quota 7.000 punti per la prima volta dopo 11 anni. Questa giornata è arrivata dopo la chiusura del mese di febbraio, un altro mese da dimenticare per le borse, registrando a sua volta una delle peggiori performance della storia del mercato azionario americano, con gli indici che hanno toccato nuovi minimi, tornando ai livelli del maggio 1997 (vedi grafico performance ultimi 12 mesi).

(linea blu Dow Jones, rossa S&P500, verde Nasdaq)

Si tratta sicuramente del peggiore ciclo di ribasso dal dopoguerra ad oggi, che sta causando pesanti perdite per i titoli di quasi tutte le maggiori aziende internazionali, con sensibili minusvalenze per i portafogli di milioni di investitori, analisti e guru internazionali.
Sicuramente nelle ultime settimane non sono mancate le notizie negative, e in questi ultimi giorni sono stati  pubblicati numerosi indicatori economici che hanno messo in evidenza un deterioramento della situazione. La scorsa settimana, il Dipartimento del Commercio Usa ha comunicato che gli ordini per beni durevoli sono calati in gennaio del 5,2% e le vendite di nuove case sono scese del 10,2% con un totale di compravendite pari a 309.000 unità, il livello più basso dal 1963, data della prima stesura di questo indice.  Sempre in febbraio, il livello di disoccupati negli Usa ha superato quota 5 milioni,  il dato più elevato in oltre 42 anni di  misurazioni di questo indice. Altri due indicatori pubblicati la scorsa settimana hanno a loro volta contribuito ad alimentare il clima di pessimismo. Si tratta rispettivamente dell’indice di fiducia dei consumatori, sceso a 56,3 da 61,2 del mese di gennaio e dei dati relativi al PIL Usa del quarto trimestre 2008, in contrazione del 6,2% contro le precedenti stime degli analisti di –5,5%. Gli operatori già guardano ai dati economici del primo trimestre 2009, che secondo le stime dovrebbero evidenziare ulteriori debolezze, sulla scia di quella che Warren Buffet, nella sua consueta lettera annuale agli azionisti, ha definito sabato scorso come “una economia in stato confusionale”.
Nel discorso di Buffet, non sono comunque mancati segnali positivi per il futuro. L’oracolo di Omaha, commentando la situazione attuale, ha scritto: “ Siamo certi che l’economia Usa sarà in difficoltà per tutto il 2009 e forse anche oltre, ma questo non ci dice se il mercato azionario salirà o scenderà. Considerata la grande forza dei ribassi a cui abbiamo assistito, molti dei principali fattori di incertezza sono già scontati nei prezzi. Nell’ osservare queste brutte notizie, non bisogna comunque dimenticare che il nostro paese ha vissuto nel passato momenti ancora peggiori. Nel 20º secolo abbiamo partecipato a due guerre mondiali, una delle quali inizialmente sembrava addirittura persa, abbiamo vissuto una dozzina di momenti di panico e recessioni, una terribile inflazione che ha portato i tassi interbancari al 21,5% nel 1980 e la grande depressione del 1930 quando la disoccupazione raggiunse un livello tra il 15% e il 25% per molti anni consecutivi. Siamo stati comunque capaci di superare tutti questi periodi. Nonostante questi e  molti altri ostacoli incontrati durante il percorso, il tenore di vita degli americani è migliorato di circa sette volte nel corso del secolo scorso, con il Dow Jones salito da 66 punti fino a 11.497 punti. Il nostro sistema economico ha mostrato una crescita straordinaria col passare del tempo, con una forza e un potenziale umano che nessun altro sistema ha manifestato nella storia e continuerà a muoversi in questo modo anche nel futuro. I giorni migliori per l'America devono ancora arrivare."

Il nuovo boom degli ETF Short – Performance record nel 2009

In questo contesto, l'unica soddisfazione è che la nostra strategia di breve periodo, che prova a cavalcare questa fase di mercato, si sta dimostrando premiante. Nel report di martedì scorso, abbiamo raccomandato un ETF Short, in grado di raddoppiare in positivo la performance negativa dell'indice S&P500. In sole quattro sedute, il titolo ha evidenziato un guadagno pari a +19,7%, dopo il rialzo record di ieri pari a +8,81%. Da febbraio dello scorso anno, questo ETF mostra ora un progresso pari a +53%, contro una flessione di -53% dell'indice S&P500. Stiamo parlando di PASSA AL LIVELLO 2, quotato al Nyse Arca. Considerata la forte performance realizzata e l'elevata volatilità degli indici, manteniamo la posizione applicando un rigido stop loss del 5%, per cogliere pienamente anche questa opportunità di trading di breve termine.
Assieme a questo ETF, continuiamo a puntare per il breve termine in un rialzo di oro e dollaro, considerati come una sorta di rifugio per la fase di attuale volatilità dei mercati. Osservando i grafici, il target per il biglietto verde punta decisamente verso quota 1,15, per poi proseguire fino alla parità con l'euro. Il quadro tecnico non è ancora perfettamente chiaro ma sembra confermare una sensibile diminuzione del cross eur/usd. Per cavalcare questa fase del mercato abbiamo inserito lo scorso martedì un Etf che raddoppia in positivo il ribasso dell'indice di riferimento. Tanto più il dollaro scenderà e tanto più questo Etf evidenzierà guadagni per gli azionisti. L' ETF che ci permette questa operatività orientata al ribasso è PASSA AL LIVELLO 2, quotato al Nyse Arca. Anche questo titolo, raccomandato nel report di martedì scorso è balzato in avanti, con una performance settimanale pari a +2,5%.

Guadagnare oltre il 100% nei momenti di ribasso

Secondo quando pubblicato pochi giorni fa da un noto portale americano, gli ETF Short e sull’oro stanno registrando un vero e proprio boom, con acquisti massicci degli investitori, che stanno tentando di proteggere i propri investimenti. Tanto per citare alcuni esempi:

  1. ETF Short su finanziari leva 3 (i dettagli completi sono riservati agli iscritti al livello 2) – performance ieri +20,04% - performance dal primo gennaio +116% - Il fondo replica tre volte in positivo la performance negativa giornaliera dei titoli finanziari
  2. ETF short su finanziari leva 2 performance ieri +11,60% - performance dal primo gennaio +105% - Il fondo replica due volte in positivo la performance negativa giornaliera dei titoli finanziari
  3. ETF Short su petrolio leva 2 performance ieri +17,58% - performance dal primo gennaio +79% - Il fondo replica due volte in positivo la performance negativa giornaliera del prezzo del petrolio
  4. ETF Short su immobiliare leva 2 – performance ieri +14,51% - performance dal primo gennaio +72,8% - Il fondo replica due volte in positivo la performance negativa giornaliera dell’ indice dei titoli immobiliari
  5. ETF Short su paesi emergenti leva 2- performance ieri +18,95% - performance dal primo gennaio +68,7% - Il fondo replica tre volte in positivo la performance negativa giornaliera dell’ indice dei paesi emergenti

Ovviamente, questi stessi ETF esistono anche nella versione LONG e costituiranno probabilmente un ulteriore forte volano nella prossima fase di rialzo del mercato azionario.

La storia si ripete - raffronto con il 1929

I due ETF su oro e su ribasso dell’indice S&P500, scelti martedì scorso per i nostri modelli, costituiscono oggi la parte short dei portafogli, e puntano alla creazione di performance di breve periodo, capace di mitigare le minusvalenze ottenute sugli altri titoli. La nostra filosofia di medio lungo periodo rimane comunque sempre la stessa: mantenere un portafoglio di primarie aziende internazionali, ben diversificato, incassando regolarmente i dividendi e aspettando che la situazione internazionale tenda a stabilizzarsi. A questo proposito vale la pena di fare una considerazione globale sul mercato: dopo le recenti flessioni dell'indice Dow Jones e Standard & Poor 500, stiamo ora comprendendo meglio l'attuale fase del ciclo borsistico. La tendenza ribassista “secolare” è  iniziata nei primi mesi del 2000, con la crisi dei titoli tecnologici, e non sembra ancora conclusa. Dopo un periodo d'oro di forti rialzi, durato 18 anni consecutivi, dal 1982 fino al 2000, è prevalsa nuovamente la tendenza ribassista, che ha riportato indietro di anni  i valori dei portafogli di molti dei principali investitori, analisti e guru internazionali. Quanto tempo durerà ancora questa fase negativa? Per rispondere a questa domanda conviene osservare la storia delle maggiori crisi finanziarie mondiali. Dopo il crollo del 1929, ci vollero due anni e 10 mesi prima che l'indice Dow Jones tocchi il suo punto minimo. A metà del 1932 il mercato toccò il fondo, e questo accadde ben sette anni prima della fine della grande depressione. Il mercato azionario, come abbiamo più volte sottolineato, tende ad anticipare di molto la fine delle crisi. Ancora più importante secondo i dati storici, è stata la scelta dei singoli titoli durante le fasi più acute delle crisi. I maggiori benefici sono sempre andati a quegli investitori che  sono rimasti investiti in società a dividendo. Durante la grande depressione infatti, i dividendi raggiunsero livelli a doppia cifra e permisero agli investitori di recuperare il terreno perduto in tempi molto più rapidi. Per fare un esempio concreto, per recuperare il valore del picco del mercato raggiunto nel 1929, ci vollero in borsa più di 25 anni, ma, includendo anche i dividendi in questo calcolo, già  tra il 1936 e il 1937 gli investitori che preferirono titoli a cedola, si trovarono ad un livello superiore rispetto al massimo segnato prima della crisi.
La storia si ripete sempre. Quella attuale è infatti una situazione simile a quella appena descritta di 80 anni fa. Oggi i prezzi dei titoli continuano a scendere e i dividendi, in termini percentuali tendono di conseguenza ad aumentare. Attualmente il nostro portafoglio denominato Top Analisti è composto da 94 aziende di tutto il mondo e ha raggiunto una redditività complessiva superiore al 5%, con oltre 10 titoli che distribuiscono cedole superiori al 10%. Con un rendimento dei titoli obbligazionari oggi a livelli minimi e il tasso euribor sceso in febbraio sotto il 2%, i titoli azionari stanno acquistando maggiore interesse considerando la loro redditività.
La lista delle società con il giudizio BUY da parte degli analisti si sta allungando. La scorsa settimana, tre società dei nostri portafogli hanno staccato la cedola trimestrale. Considerato che i dividendi per queste aziende sono attualmente ai livelli più alti degli ultimi anni e i bilanci stanno reggendo bene all’impatto della crisi, gli analisti hanno appena riconfermato il rating di BUY e queste aziende diventano oggi le tre nuove società da inserire nel portafoglio. Ovviamente, vista la situazione di breve termine, gli acquisti devono essere considerati esclusivamente in un’ottica di lungo termine e nell’ambito di una strategia diversificata.

Dividendo 7% per il re dei media americani

Meredith Inc. quotato al Nyse con simbolo MDP. Il titolo ha staccato la cedola trimestrale il 25 febbraio e sarà accreditata sul conto con valuta 12 marzo. Abbiamo già parlato più volte di questa azienda, che detiene negli Stati Uniti uno dei network più importanti nel campo dei media. Attualmente l’azienda opera con circa 3700 dipendenti e controlla 13 dei più conosciuti network televisivi, 1 stazione radio FM, 25 tra le maggiori riviste  e magazine americani e 31 portali web di informazione, con 75 milioni di lettori raggiunti dalle testate della società e 11 milioni di visitatori. Nonostante la fase di crisi, la società ha aumentato la sua cedola del 4,6%. Dopo questo incremento il dividendo ammonta oggi a circa 7% annuo sui prezzi di chiusura di ieri.

Il price earning ammonta a sole 5,8 volte gli utili, un livello particolarmente contenuto e mai raggiunto in precedenza dalla società. Le stime di crescita parlano di un aumento degli utili superiore all'11% per ciascuno dei prossimi cinque anni. In base a queste stime, il PEG risulta pari a 0,52 volte. Ricordiamo che il PEG, quando segna valori inferiori ad uno, indica una sottovalutazione del titolo. In questo caso il potenziale di rivalutazione per riportare il PEG sulla parità, e pari a +92% dai valori attuali. Il titolo conferma il rating BUY.

Dividendo 3,1% per un gigante del trasporto petrolifero

Titolo 2 PASSA AL LIVELLO 2 - Il titolo ha staccato la cedola trimestrale il 27 febbraio e sarà accreditata sul conto con valuta 12 marzo. La cedola è rimasta invariata rispetto all'anno precedente. Questa società rimane una delle preferite dal team di analisti da noi monitorati, con un coro di BUY e target di prezzo particolarmente elevati. Il titolo in questi ultimi anni è stato una grande storia di successo, passando dai 4 dollari del 1988, per arrivare fino agli 80 dollari toccati lo scorso anno, con una performance pari a +1.900%  nel corso degli ultimi 19 anni. La recente correzione del mercato ha ridimensionato fortemente i margini e ora il titolo quota a circa 33 dollari, molto meno della metà delle quotazioni raggiunte nel 2007. Gli analisti ritengono che la debolezza di questi ultimi mesi sia una rara occasione per inserire in portafoglio questa società, che viene considerata come una delle aziende più dinamiche e meglio gestite tra quelle del settore sul mercato americano. Fondata nel 1956, questa società possiede una flotta di ben 450 navi specializzate nella gestione di tutte le fasi dell'esplorazione del sottosuolo nella ricerca del petrolio. In particolare, le navi sono attrezzate per il trasporto e la posa in opera di piattaforme di perforazione e trivellazione mobili, di assistenza e trasporto delle attrezzature  e del personale necessario all'estrazione, e di servizi altamente specializzati in campo petrolifero. Anche in questo caso il price earning indica valori pari a sole cinque volte gli utili stimati per l'anno in corso, mentre il PEG si assesta su valori ancora inferiori rispetto alla precedente società, dal momento che in questo caso la crescita degli utili stimata è superiore al 30% annuo. Gli analisti da noi monitorati ritengono che la società abbia il potenziale per ritornare, una volta finita l'attuale fase di crisi, ad almeno 80 dollari, gli stessi valori del 2007, con un obiettivo pari a +142%. Il titolo conferma il rating BUY.

Dividendo 7,8% per il leader dell'intimo femminile

Titolo 3. Il titolo ha staccato la cedola trimestrale il 25 febbraio e sarà accreditata sul conto con valuta 12 marzo. Vale la pena di segnalare che questa società nel passato ha distribuito dividendi da un minimo di 0,5% annuo ad un massimo del 2,25%. L’attuale dividendo del 7,8% indica chiaramente una pesante sottovalutazione dell’azienda rispetto ai suoi parametri storici. La società è uno dei leader mondiali nell’abbigliamento femminile, ed in particolare detiene in portafoglio uno dei marchi più diffusi nel settore dell’intimo, oltre a numerosi altri marchi nel settore giacche, giubbotti, abiti, abbigliamento per giovani e prodotti di bellezza.

Ricavi aziendali dal 2006 ad oggi
Ricavi 2006 9,699 miliardi
Ricavi 2007 10,671 miliardi 
Ricavi 2008 10,134 miliardi
Stime 2009 9,08 miliardi

L’azienda opera con una catena di 2.614 negozi al dettaglio negli Stati Uniti e 312 negozi in Canada, situati prevalentemente nei maggiori centri commerciali  e ipermercati, con un totale di quasi 20.000 dipendenti. Oltre a questi negozi di proprietà, l’azienda vende i suoi prodotti in oltre 40 paesi in tutto il mondo. Per il 2009 si stimano ricavi per circa 9 miliardi  e utili per circa 1,03 dollari per azione, che corrisponde ad un price earning attuale pari a meno di sette volte gli utili. A causa della recessione, il titolo ha registrato pesanti flessioni nel corso del 2007–2008, passando dagli oltre 30 dollari di due anni fa, ai sette dollari della chiusura di ieri. Anche in questo caso il dividendo ha raggiunto i suoi massimi storici e gli analisti continuano ad attribuire target elevati, con un potenziale pari a +102% nel medio periodo. Il 23 febbraio scorso gli analisti di Citigroup hanno alzato sul titolo il giudizio da HOLD a buy, mentre IQTrend riconferma il giudizio BUY, anche per il mese in corso.

Concludiamo infine il report ricordando ancora una volta ai nostri numerosi lettori e abbonati che le crisi fanno parte del ciclo economico e, anche se gravi e dolorose per i portafogli, hanno sempre una durata limitata nel tempo e prima o poi finiscono con la creazione di nuove fasi espansive altrettanto forti. Il mondo non si ferma, va avanti di pari passo con il suo progresso economico, ed è proprio nelle fasi di crisi come quella attuale che si creano le migliori opportunità  di acquisto a prezzi scontati. Continueremo a bere Coca Cola, a lavarci i denti con il Mentadent o con AZ, a raderci con i rasoi Gillette, a cambiare le pile Duracell e così via. Molte di queste grandi aziende oggi sono semplicemente a sconto ed è una occasione da cogliere per il futuro.

Buone performance a tutti!

Paolo Crociato

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Noi consideriamo lo stile "value classico" come un metodo disciplinato, conservativo e di buon senso. Investire "value" è a nostro avviso il modo migliore per approcciare il mercato nel lungo termine. (London Market Research Ltd)


TABELLA SETTIMANALE PERFORMANCE - Pannello dei principali analisti monitorati

Ogni settimana analizziamo le performance di oltre trenta tra i  migliori gestori e analisti mondiali, effettuando anche simulazioni di acquisto e vendita, seguendo esattamente le indicazioni provenienti dall'analista di riferimento e replicando il suo portafoglio modello. Nelle simulazioni, gli acquisti e le vendite vengono effettuate al prezzo di chiusura di borsa del giorno successivo al pervenimento del consiglio presso i nostri uffici. L'aggiornamento della tabella delle performance avviene di norma mensilmente.

modello di portafoglio
data partenza
data conteggio
performance
anni
Berkshire Hathaway - Warren Buffet
01/01/1962
30/01/2009
1193260,0%
47,1
Al Frank Tps Portfolio
10/03/1977
31/12/2008
21009,7%
31,8
Fidelity Magellan Fund
02/05/1963
04/02/2009
89399,9%
45,8
Templeton Growth Fund
29/11/1954
31/12/2008
54473,6%
54,1
Pioneer Fund
01/03/1928
31/12/2008
770876,1%
80,9
Fidelity Fund
30/04/1930
04/02/2009
131482,8%
78,8
Putnam Investor
01/12/1925
31/12/2008
105115,1%
83,1
MFS Massachusetts Investors Trust
15/07/1924
31/12/2008
109168,5%
84,5

La prossima edizione è prevista per martedì 10 marzo 2009

LMR nell' esercizio della sua attività di consulenza esprime opinioni, pareri e considerazioni sui mercati che non possono in alcun modo essere considerati come raccomandazioni di acquisto o vendita di titoli, di valute o di operazioni immobiliari. LMR prepara le analisi, gli studi e gli elaborati sulla base di informazioni provenienti da fonti indipendenti e ritenute autorevoli. Non vi e' comunque alcuna garanzia che le previsioni contenute negli elaborati si verifichino puntualmente. LMR non si assume quindi alcuna responsabilità su eventuali perdite derivanti da acquisti o vendite effettuati dalla clientela a seguito della lettura e interpretazione degli elaborati di volta in volta allestiti. Tali reports devono quindi essere utilizzati dalla clientela unicamente come mezzo per l' ampliamento delle proprie conoscenze nei diversi settori considerati. Per cancellare la propria adesione al secondo livello inviare una email a info@strategyinvestor.com con una richiesta in tal senso